C'era una volta la stazione ferroviaria di Acireale, punto di riferimento posto tra gli importanti centri di Messina, Catania e Siracusa per il trasporto delle merci (in! particolare agrumi) e per quello turistico, considerata la vicina presenza dello stabilimento termale. C'era una volta, perchè oggi la situazione è del tutto mutata. E sicuramente non in meglio. Di quella realtà è infatti rimasto ben poco e la stazione, nel frattempo delocalizzata rispetto al centro cittadino, ai giorni nostri serve più che altro un'utenza composta di pendolari (studenti e lavoratori) provenienti o diretti a Catania. Una stazione che, a partire da domenica 16 dicembre, subirà quello che ha tutto il sapore di un ulteriore ridimensionamento. Il sito, infatti, verrà del tutto automatizzato e perderà quindi l'ultima, per certi versi romantica, figura professionale che era rimasta a rappresentare la grandezza di un tempo: il capostazione.
Quest'ultimo verrà soppiantato da un sistema automatico totalmente gestito da una sala operativa (denominata Scc) a Palermo, che provvederà a svolgere tutte le principali funzioni fin qui compiute dall'elemento umano, comp! resa la gestione del traffico dei treni. Proprio ieri, i tecni! ci specializzati hanno provveduto ad installare i nuovi tabelloni elettronici automatici che segnaleranno arrivi, partenze e tempi di percorrenza.
Operazione che proseguirà anche nei prossimi giorni. Ultimi giorni di lavoro, quindi, per il capostazione, alle prese con quadri di comando, bottoni e luci di segnalazione, microfono per gli annunci dei convogli in arrivo e partenza. La stazione, che già qualche anno fa aveva "perso" la biglietteria, sostituita da una macchinetta erogatrice automatica, diventerà così ancora più desolante, con la grande sala d'aspetto deserta, gli uffici vuoti, gli spazi previsti per il front-office con le saracinesche tristemente abbassate. Gli unici spazi "affollati" rimangono al momento quelli esterni riservati al parcheggio delle auto dei pendolari. Viaggiatori che, da giorno 16, in tutta fretta transiteranno dalla stazione, dopo avere prelevato e convalidato il biglietto dall'apposita macchinetta, senza neanche poter s! cambiare un saluto o una parola (o chiedere un'informazione) con il personale ferroviario. Anche questo è un triste segnale dei tempi moderni. Mercoledì 05 Dicembre 2012 Catania (Provincia) Pagina 36 - Antonio Carreca