Roma. Parte il dopo Moretti alle Ferrovie dello Stato. Il Tesoro, che è azionista unico del Gruppo, ha scelto ieri l'economista Marcello Messori come nuovo presidente e Michele Mario Elia come ad. È stato anche interamente rinnovato il cda, che si allarga e diventa più "rosa".
Il cda, infatti, è stato ampliato da 5 a nove consiglieri, con una forte componente femminile (quattro donne): Messori, Elia, Daniela Carosio, Vittorio Belingardi Clusoni, Giuliano Frosini, Gioia Ghezzi, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Wanda Ternau. Dopo due settimane di stallo, dunque, finalmente fumata bianca.
L'assemblea ha trovato la quadra sul nuovo vertice, dopo giorni di indiscrezioni su un presunto braccio di ferro tra il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan e il titolare delle infrastrutture Maurizio Lupi.
Il successore di Moretti è l'amministratore delegato della Rete ferroviaria Elia, il candidato interno; e con lui è stata scelta di continuità.
A Michele Mario Elia (ingegnere elettrotecnico, barese, classe 1946, in Ferrovie dal 1975 e dal 2006 ad di Rfi) le deleghe verranno conferite formalmente nella prima riunione del consiglio, oggi pomeriggio.
E sempre oggi potrebbe arrivare il nome del suo successore in Rfi. Elia ha comunque già anticipato le proprie linee guida: «La priorità per le Ferrovie è andare avanti con il piano industriale che è stato presentato», ha detto ieri a margine di un convegno, prima ancora di sapere l'esito ufficiale dell'assemblea.
Soddisfatti i sindacati, che apprezzano il segnale di continuità. Con il leader della Cisl che rispolvera un tema sempre attuale, quello della separazione della Rete, dicendo no allo spezzatino, indicando la necessità di "mantenere la forza delle Fs".
Ma a cambiare, come detto, è anche il presidente del consiglio di amministrazione.
A prendere il posto di Lamberto Cardia, in Ferrovie da tre anni, è l'economista Marcello Messori, biellese, 64 anni, direttore della Luiss School of European Political Economy. L'ampliamento del consiglio sembra rispondere alla necessità di aprire il Gruppo ad una governance più in linea con le altre grandi società, anche in vista della possibile privatizzazione e quotazione del Gruppo, che potrebbe avvenire l'anno prossimo.
La Sicilia - Venerdì 30 Maggio 2014 Economia Pagina 9 - Enrica Piovan