Lettera al Sindaco di Messina.
Prendendo spunto dalle sue dichiarazioni, in occasione del varo della nave traghetto “Messina”, che la continuità territoriale è un diritto che lo Stato deve garantire ai suoi cittadini.
Continuità territoriale che dovrebbe spettarci di diritto ma della quale i governi regionali in questi ultimi quarant’anni non hanno fatto nulla per farla attuare in Sicilia, a differenza della dirimpettaia Sardegna che ha già rinnovato la continuità territoriale aerea e marittima per l’anno 2014.
Fatte queste premesse desideriamo farLe notare che, proprio queste garanzie da Lei giustamente manifestate sulla continuità territoriale, da almeno tre anni sono venute meno con l’istituzione del “ticket Ecopass” nel marzo 2010 (O.S. n.19 del 5/03/2010) facendo gravare, su tutti i cittadini e le aziende di autotrasporto residenti nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Trapani, Palermo, Ragusa e Siracusa l’ulteriore costo di traghettamento, essendo stata esonerata dal pagamento, dal neo ticket, la sola provincia di Messina.
Il coinvolgimento della Regione Calabria sulla Continuità territoriale ci sembra alquanto strano e ci lascia alquanto perplessi in considerazione del fatto che i Calabresi per andare a Roma o in qualsiasi altra città d’Italia, non devono attraversare nessuno “Stretto” a differenza dei Siciliani non residenti nella provincia di Messina che, invece, sono costretti a pagare un ulteriore balzello al Comune di Messina prima ed al Comune di Villa San Giovanni e/o Reggio Calabria dopo per attraversare lo Stretto di Messina.
Fatte queste considerazioni Le chiediamo Signor Sindaco:
- che l’istituzione dell’Ecopass non ha danneggiato solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani ma tutti i residenti in Sicilia, che sono stati costretti a versare al Comune di Messina, di Villa San Giovanni e Reggio Calabria un ulteriore balzello;
- di abolire il “ticket Ecopass” e/o di voler estendere l’esenzione del pagamento a tutti i residenti in Sicilia comprese le aziende di autotrasporto che hanno sede legale in Sicilia.
- che la mancata attuazione della continuità territoriale non è certamente colpa dei Siciliani residenti nelle altre otto province ma le durature disattenzioni della politica;
- di intervenire in maniera decisa presso la Regione Sicilia affinché predisponga tutti gli atti necessari da sottoporre al Governo nazionale al fine di far attivare la Continuità territoriale marittima ed aerea.
Nelle more che venga realizzata la continuità territoriale, la soluzione più equa, secondo noi sarebbe quella di far pagare i non residenti in Sicilia, sgravando così sin da subito i Siciliani da ulteriori imposizioni e dalla penalizzazione di un servizio di trasporto pubblico sempre più inefficiente e inefficace, che ci vede sempre più allontanare dal resto d’Italia.
Siamo sicuri, che lo strumento della Continuità territoriale se attuato appieno, dia alla Sicilia e ai Siciliani gli stessi diritti e gli stessi servizi che gli altri italiani stanno beneficiando già da parecchio tempo.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani