Caltagirone-Niscemi. Comitato pendolari: «A 4 mesi dal dissequestro silenzio sui lavori di recupero del ponte»
«L'infrastruttura è stata dissequestrata dalla magistratura già da quattro mesi, ma ancora tutto tace e degli auspicati interventi di ripristino nemmeno si parla». Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, non ci sta.
La linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi è chiusa dall'8 maggio del 2011, quando alcune arcate del ponte in località Angeli cedettero, crollando sulla Sp 39 che collega le due cittadine. Con un solo colpo si interruppero due arterie di collegamento fra le due comunità: quella ferroviaria e quella stradale. Disagi continuano a crearsi anche per i treni merci provenienti o diretti a Gela, e adesso dirottati via Ragusa - Siracusa - Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
Da quel crollo tutto sembra essersi congelato. Stavolta Malaponti si rivolge direttamente al presidente della Regione Rosario Crocetta, oltre che, per conoscenza, a una serie di altri enti e autorità. «Visto il dissequestro dell'area - scrive il presidente del Comitato pendolari - vogliamo sapere se il Governo regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, vale a dire Rete ferroviaria italiana (Rfi), intenda adottare per evitare il ripetersi, in futuro, di simili, gravi episodi. Qual è lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri? »
«Chiediamo - aggiunge - l'inserimento di questo tragitto, data la sua valenza strategica per lo sviluppo dei territori attraversati, fra quelli destinatari di lavori di potenziamento, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato, compresa l'elettrificazione dell'intero itinerario fra Catania e Gela, allo scopo di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci».
Auspicate ulteriori iniziative degli enti locali per sollecitare gli attesi lavori di ripristino e annunciata un'azione per concordare, proprio con i Comuni della zona, una richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione e coi dirigenti di Rete ferroviaria italiana, sui luoghi del crollo, «per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e, soprattutto, su quanto occorre fare, secondo una stretta tempistica, per la riapertura della linea ferroviaria».
M. M. - La Sicilia - Domenica 17 Novembre 2013 Catania (Provincia) Pagina 41