Parola d'ordine: cooperare. Dai due dibattiti incentrati su sistemi sociali e su settore manifatturiero e capitale sociale emerge la necessità di creare una rete tra istituzioni e privati a partire da un'interazione tra le piccole e medie imprese, vero tessuto costitutivo dell'economia.
«Perché - tuona il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi - questo Paese o riparte tutto insieme, o non riparte più. La questione meridionale coincide con la questione italiana».
Qual'è l'idea del ministro per far ripartire l'economia?
«Occorre mettercela tutta, tutti insieme, in particolare le istituzioni e la politica. Le infrastrutture sono un volano per la crescita se le risorse sono gestite bene e distribuite in maniera intelligente: le grandi medie e piccole opere, la collaborazione pubblico privato, i tempi certi in cui le risorse vengono spese e le opere si realizzano. Dobbiamo rimetterci tutti in gioco».
Qual'è il piano per la Sicilia in particolare?
«Per la Sicilia è stato firmato l'11° protocollo d'intesa. Abbiamo monitorato tutte le opere indispensabili per la Sicilia: circa 21 miliardi di euro. 9,9 miliardi sono già stanziati, 5,6 miliardi di euro sono per le opere realizzate.