Tgr Sicilia ore 14 - http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co
Cinquantaquattro i treni giornalieri sulla tratta Catania - Messina - Siracusa. Circa seimila i pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare: 5000 viaggiano sulla Messina - Catania (circa 20 le corse giornaliere), 1000 sono diretti a Siracusa (9 i collegamenti).
Il treno sarà pure il mezzo più comodo, ecologico ed economico ma per percorrere i circa 95 km che separano Catania da Messina si impiegano due ore e 15 minuti, col bus da casello a casello solo 50 minuti.
Per raggiungere Palermo da Catania si può prendere un treno pomeridiano diretto (circa due ore e mezza) e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. Dalle 9 alle 12.45 la stazione di Catania sembra un vero e proprio deserto: per quattro ore non ci sono treni che circolano. Per la provincia di Ragusa non ci sono collegamenti. L'interruzione della linea
Caltagirone-Niscemi, a causa del ponte crollato due anni addietro, impedisce a centinaia di lavoratori dal Calatino di riversarsi al polo petrolchimico di Gela se non con mezzi propri. Infine, fatto inverosimile in una città con un aeroporto internazionale, nessun treno per lo scalo di Fontanarossa. «La conferma di una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia» afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia che ieri, insieme ai colleghi Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, ha trascorso qualche ora dinanzi all'ingresso della Stazione centrale dove ha sostato il camper della campagna promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane "Alla ricerca del treno perduto", in tour per verificare le condizioni delle ferrovie nell'isola e raccogliere le testimonianze dei pendolari.
Soppressione delle corse, treni vecchi, collegamenti inesistenti, tempi di percorrenza fermi a trent'anni fa, mancanza di investimenti mirati, cadenzialità degli orari (magari uno ogni ora dalle 6 alle 23) e che i treni viaggino sempre, sia nelle giornate prefestive che festive. Queste alcune delle richieste dei pendolari che in questi quindici giorni (il tour delle stazioni è partito da Palermo lo scorso 29 aprile), i responsabili della Cisl hanno raccolto. «Mettiamo a sistema quello che abbiamo - sottolinea con veemenza Perrone - il treno deve rimanere il mezzo più competitivo, sia per il movimento dei turisti sia per i pendolari sia per i collegamenti».
«Una situazione che andrà ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti» affermano Rotolo e Torrisi. «Il trasporto su rotaie rappresenta una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia, ma le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo 18 per cento è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Chiediamo alla Regione di imporre una svolta con la firma del Contratto di servizio: bisogna creare una domanda adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, coprire le zone interne abbandonate, disporre di un maggior numero di treni efficienti e moderni e investire per l'integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci». Per Rotolo e Torrisi, inoltre, «in attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo di Fontanarossa si deve dare seguit! o al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il Comune di Catania che non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania-Bicocca». Infatti, esiste già un binario di 900 metri che dista circa 400 metri dalla nuova aerostazione. Lucy Gullotta - La Sicilia - Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27