Daremo la parola ai siciliani, con una raccolta firme su tutta la regione. Fin quando la continuità territoriale non sarà estesa in Sicilia quanto meno anche alle rotte Catania e Palermo con Roma e Milano, la nostra regione continuerà ad essere soggetta a monopoli e spartizioni del mercato. Con buona pace della concorrenza, proclamata e non praticata, e con passeggeri costretti a pagare somme elevatissime. Ricordiamo che la continuità territoriale é un servizio che garantisce ai cittadini residenti in una regione disagiata di usufruire di tariffe scontate e quindi bassissime ed accessibili a tutti.
Ma non è una questione soltanto di prezzi accessibili, pur importantissima, si tratta dello sviluppo economico dell'isola. Sul tema della continuità territoriale si registra una sorta di incomprensibile "pudore", come se tale richiesta significasse invocare privilegi fuori luogo in un periodo di crisi. Ed invece non è cosi perché si tratta di colmare un divario. E vi sono tutti i requisiti requisiti previsti dall'articolo 16 del Regolamento Comunitario n. 1008 del 2008, che disciplina la materia. Infatti viene previsto che lo Stato membro «nel valutare la necessità e l'adeguatezza di un onere di servizio pubblico» deve tenere conto innanzitutto «dell'equilibrio tra l'onere previsto e le esigenza in materia di sviluppo economico della regione interessata». Possiamo dire che l'eventuale onere del servizio non soddisferebbe tale equilibrio? Certamente no, anzi si potrebbe dire che le somme destinate a tale servizio svilupperebbero enormemente le opportunità di sviluppo economico dell'isola. Il Regolamento prevede poi come secondo elemento di cui tener conto la «possibilità di ricorrere ad altra modalità di trasporto e dell'idoneità di queste ultime a soddisfare il concreto fabbisogno di trasporto, in particolare nel caso in cui i servizi ferroviari esistenti servano la rotta prevista con un tempo di percorrenza inferiore a tre ore e con frequenze sufficienti, coincidenze e orari adeguati». Tale secondo requisito è talmente palese e sussistente che non necessita di nessun commento o valutazione. Forse, gli unici commenti potrebbero essere purtroppo solo ironici. Un terzo elemento di cui tener conto è quello «delle tariffe aeree e delle condizioni proposte agli utenti». Ed è proprio quello di cui si parla in questi giorni con i salatissimi prezzi dei biglietti che stanno svuotando le già vuote tasche dei siciliani. I presupposti ci sono tutti e la strada della continuità territoriale è quella da percorrere da subito. Certamente è necessario un coinvolgimento della Regione e dello Stato, ma facciamo appello alle Istituzioni perché una volta per tutte si scelga questa strada. Da parte nostra promuoveremo delle iniziative a sostegno della proposta. Per prima cosa daremo la parola ai siciliani, con una raccolta firme su tutta la regione. In secondo luogo promuoveremo a settembre un convegno sul tema, invitando tutte le istituzioni i soggetti interessati affinché tale argomento sia il primo in agenda al rientro dalle vacanze. E ciò perché deve essere il primo in agenda per lo sviluppo economico dell'isola.
Avv. Carmelo Calì - presidente regionale Confconsumatori
La Sicilia - Domenica 14 Luglio 2013 I FATTI, pagina 6