RFI è decisa a portare fino in fondo la sua nefasta strategia di cancellazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, e in ciò sta investendo soldi e impegni che avrebbe potuto utilizzare per potenziare l’infrastruttura.
Come già denunciato più volte da questa organizzazione sindacale, RFI ha deciso di trasformare in pura “linea”, sia pure mantenendo le fermate, la stazione di Comiso; operazione già attuata a Genisi, Butera ed in progetto presso altri impianti della tratta. Questo comporta lo smantellamento dei binari, con l’eliminazione della possibilità di ricovero treni e di effettuazione di incroci e precedenze. Ne consegue che non solo l’impianto di Comiso perde completamente d’importanza, ma le stesse condizioni di viabilità della linea si deteriorano in quanto la cancellazione di stazioni intermedie comporta l’allungamento delle distanze per incroci e precedenze, con depotenziamento delle possibilità di circolazione dei treni e aumento dei ritardi degli stessi.
Ci chiediamo quali menti diaboliche abbiano architettato tali provvedimenti, oltre tutto molto costosi e secondo quali logiche una linea già al minimo storico di circolazione dei treni viene mortificata mortalmente. Questo, senza considerare altri due fattori importanti:
1) L’apertura dell’aeroporto di Comiso come elemento di traino di tutti i vettori di trasporto locali, e sviluppo delle necessarie sinergie.
2) L’incremento di viaggiatori che il trasporto ferroviario sta vivendo, a causa della crisi economica, del caro-benzina e dei tagli che le ditte di autolinee su gomma hanno effettuato sul versante ipparino (collegamenti Modica-Ragusa con Comiso-Vittoria-Gela).
Si potrebbe anche aggiungere come il notevole incremento turistico che sta interessando la nostra zona avrebbe conseguenze salutari sul sistema dei trasporti ibleo, e su quello ferroviario in particolare. Si consideri un solo esempio: Donnafugata è servita da stazione, ed il treno è l’unico mezzo pubblico che vi si ferma, ma le corse sono pochissime, e con gli interventi di RFI la situazione non potrà che peggiorare.
La CUB Trasporti ritiene urgente un intervento del sindaco di Comiso, della deputazione regionale (Comiso ha due deputati) e di tutte le amministrazioni della provincia per bloccare i progetti di RFI e trattare con Trenitalia, RFI e Regione su impegni precisi che rilancino in tempi brevi il trasporto ferroviario della Sicilia sud-orientale. Fino ad oggi le nostre denunce sono passate inascoltate; continuare con questo atteggiamento non potrà che essere considerata una scelta a favore della morte della ferrovia iblea.
Ragusa, 17-9-2013
Coordinamento provinciale CUB Trasporti