Hanno fatto molto discutere negli ultimi due giorni le dichiarazioni dell’Ad di Ferrovie dello Stato Moretti secondo il quale gli abbonamenti sui treni regionali dovrebbe costare almeno il doppio come nel resto d’Europa. In fondo “50 euro non sono neanche un caffè al giorno” avrebbe dichiarato Moretti ammettendo di aver difficoltà a fare i conti o che i suoi caffè costano quasi due euro, contro gli 80 cent di un caffè per pendolari. Peccato però che linee ferroviarie e qualità dei treni in Italia non sono le stesse di Spagna, o di paesi del nord europa.
Sempre Moretti si è espresso sul problema dell’affollamento dei treni nelle ore di punta, lanciando un’idea che ha fatto saltare i nervi ad associazioni di categoria tra cui Federconsumatori e Adusbef. Aumentare il costo dei biglietti nelle ore di punta per disincentivare i pendolari a prendere nella stessa fascia oraria il loro treno. Soprattutto questa seconda proposta ha indignato i pendolari che ogni mattina, soprattutto nelle linee verso le grandi città, si ritrovano ammucchiati in carrozze fatiscenti e spesso con i servizi non funzionanti ribattezzati “carri bestiame”.
Nel frattempo si attendono iniziative concrete sulle due tratte principali del comprensorio, la Tarquinia-Civitavecchia-Roma e la Viterbo-Cesano-Roma, che non riescono più a contenere il traffico giornaliero anche alla luce dei tanti, troppi guasti che spesso allungano i viaggi facendoli diventare vere e proprie odissee.