Il direttore del dipartimento Infrastrutture e Trasporti ripercorre l'ter del testo partito nel 2002. Falgares: "Pronto entro giugno del 2011". Mancano i nuovi indici d'inquinamento
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PALERMO - Il Piano regionale trasporti (Prt) in Sicilia stenta ancora a decollare. Resta infatti in attesa che vengano completati degli aggiornamenti, che saranno poi oggetto di concertazione con le parti sociali ed il Parlamento regionale. "Entro il primo semestre del 2011 potrebbe essere approvato definitivamente". è l'ottimistica previsione del dirigente generale dell'assessorato regionale Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Falgares, che spiega meglio la travagliata storia del Piano trasporti. "L'impianto pianificatore adottato dall'allora dipartimento Trasporti e comunicazioni della Regione siciliana si è basato sulla stesura di un documento di inquadramento generale chiamato "Piano direttore", che contiene gli obiettivi, gli indirizzi, le strategie che sono state sviluppate nella redazione dei Piani attuativi e racchiude gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari già ratificati dal Governo regionale". Il Piano direttore nella sua versione definitiva fu approvato dalla giunta regionale nel 2002, forse anche a seguito delle pressioni della Corte dei conti, che nel 2001 in sede di indagine ispettiva sul trasporto pubblico locale, evidenziava la necessità di procedere alla redazione del Prt, in quanto indispensabile per superare le criticità presenti nel comparto dei trasporti in Sicilia. E individuava proprio del dipartimento regionale Trasporti l'organo istituzionalmente preposto a produrre questo strumento. Eppure a distanza di tanti anni la Sicilia si ritrova a non avere ancora un Piano definitivo. "In effetti bisogna fare una precisazione - rimarca il dirigente che preferisce la sua vespa all'auto blu per andare al lavoro. Il Piano direttore aveva una proiezione temporale fissata dal 2002 al 2013; ma nel 2008, quando ero direttore ai Trasporti dell'assessorato regionale Turismo e Trasporti con l'allora assessore Bufardeci varammo un aggiornamento del Prt coadiuvati da Invitalia, nell'ambito del programma committenza pubblica. Oggi è pronta una bozza, ma dovrà seguire l'iter stabilito, appunto la concertazione e poi l'approvazione definitiva in Aula". Parole che trovano per altro conferma dagli uffici del ministero Infrastrutture e trasporti. Le variazioni sul tema prevedono in linee generali la riduzione degli indici di inquinamento, lo spostamento del traffico da gomma a ferro (anche in termini di pendolarismo), riduzione del traffico urbano. Mentre per le merci, l'obiettivo è di trasferire il maggior numero di traffico dalla strada al ferro e al mare. Gran bel Piano, inattuato. Soprattutto al livello ferroviario. Chi si ricorda infatti il Protocollo d'intesa firmato un anno fa, nel mese di luglio, fra Trenitalia e la Regione siciliana che prevedeva una riorganizzazione delle tratte ferroviarie siciliane? In quel Piano, osannato da un soddisfatto Bufardeci "lo considero utile per facilitare la mobilità dei siciliani, sono piccole modifiche che consentono un'accelerazione", erano previsti nuovi collegamenti, la riduzione dei tempi di percorrenza tra le principali stazioni ferroviarie dell'Isola, treni lenti intervallati da treni veloci e la riorganizzazione di tutti i servizi in una nuova ottica di sistema integrato, chiamato "Memorario".Il costo complessivo del progetto era di circa 130 milioni di euro ed altri 10 milioni erano a carico del bilancio regionale. È trascorso un anno, ma né i pendolari né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e dei vantaggi che il Piano doveva portare al miglioramento del trasporto su ferro della regione. Al contrario non possiamo che constatare un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio di treni a lunga percorrenza da e per il nord. Per non parlare poi del tanto annunciato "Contratto di servizio" per il trasporto ferroviario che da anni ormai i pendolari attendono. E' rimasto a binario morto nei meandri del dipartimento dei Trasporti della Regione. Articolo pubblicato il 02 ottobre 2010 su Quotidiano di Sicilia