Mare, spiagge, l'Etna e i beni architettonici sono il nostro tesoro: ma ci vuole più organizzazione e l'offerta migliori servizi
Taormina. «Ecco il nostro petrolio, il nostro gas, le nostre miniere di oro e argento. Il tesoro della Sicilia e dei siciliani».
Nino Pulvirenti si affaccia da una terrazza panoramica nel cuore del centro di Taormina e allunga lo sguardo. Il mare, Isola Bella, alle spalle si intravede anche l'Etna, a destra la macchia verde che segna la lunga fila di agrumeti che si spingono sino alla provincia di Catania. Un paradiso terrestre. E Pulvirenti insiste: «E' su questa materia prima che la Sicilia deve e può scommettere per rimettere in moto la sua economia. Credo che davvero in nessuna parte del mondo ci sia una concentrazione simile di bellezze naturali, di beni architettonici, di cultura, di sole e di neve, di mare e di montagna, un vulcano attivo. Sembra tutto così ovvio quando si dice, eppure ce ne dimentichiamo troppo spesso».