In Sicilia infrastrutture carenti e disservizi logistici sono un problema per l'economia turistica. Metromare di Messina partita tra mille difficoltà. A Trapani lamentele dei visitatori
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PALERMO - Turisti e cittadini in qualità di consumatori alle prese sempre con gli infiniti problemi della fruizione dei servizi di collegamento in Sicilia. Porti, aeroporti e ferrovie restano l'anello debole di un sistema che rischia ancora una volta di far precipitare l'immagine del territorio.
Situazione che si aggrava con l'arrivo dell'estate: perché se da una parte i residenti hanno ben poco da farci, a parte protestare, adesso ad andarci di mezzo è anche l'economia turistica siciliana. Infatti, se il turista non trova servizi si allontana ed è quello che sta capitando proprio alla Sicilia che da due anni perde continue presenze.A soffrire più di tutti sembra il territorio messinese. Quì il porto è uno dei più importanti sotto l'aspetto turistico dell'intera Sicilia e i problemi non mancano secondo la Camera di Commercio che stima per il 2010 l'arrivo di 400 mila croceristi. "In questo momento di crisi - ha dichiarato Rosario La Rosa della Camera di Commercio cittadina - è essenziale puntare su idee che aiutino a rilanciare lo sviluppo della città e della sua provincia. Diventa indispensabile definire uno studio di fattibilità per realizzare un terminal crocieristico che serva anche da terminal per l'aeroporto di Reggio Calabria e per la metropolitana del mare".E che dire poi del servizio di collegamento veloce via mare partito da qualche mese che collega Messina con Reggio Calabria. Si sta rivelando un strumento che tra mille difficoltà, e tanti contenziosi, sta andando avanti ma che comunque tiene abbastanza tesi i rapporti tra il Consorzio Metromare e la Provincia di Messina. C'è poi una grossa fetta di territorio in Sicilia, tra Palermo e Messina, che risulta essere scoperta completamente da un aeroporto. E quì si rilancia come al solito il progetto dello scalo da realizzare nella Piana di Milazzo che trova le resistenze degli ambientalisti e non solo. A mettere i numeri sul tavolo Gaetano Recupero, del Comitato Territoriale di Barcellona per l'aeroporto nella Piana di Milazzo."è una falsità dire che una struttura del genere non avrebbe sostenibilità economica - ha detto - perché si sta parlando di una infrastruttura trasportistica che può vantare un bacino di influenza esteso da Cefalù a Giardini Naxos che solo per il settore turistico conta quasi il 33 per cento degli arrivi turistici di tutta la Sicilia, cioè 525 mila e 880 turisti su un milione e 600 mila". Che la Sicilia sia una "pecora nera" nel panorama dei trasporti lo confermano anche le notizie che incalzano da Campobello di Licata dove i bus sono stati definiti carenti dagli stessi utenti ed è in atto una vera e propria protesta dei pendolari dei Comuni dell'hinterland.Non manca neanche l'aspetto del consumatore-turista: vedasi Trapani. In questo caso circa 3 mila e 500 turisti che si sono recati in questo primo scorcio d'estate nel capoluogo trapanese si sono lamentati perché non ci sono collegamenti idonei fra la città e i vari siti monumentali.
Un panorama disastroso che pone la Sicilia come fanalino di coda di un'Europa che sui trasporti ci sta puntando.
PALERMO - Dulcis in fundo abbiamo lasciato il capitolo riguardante le ferrovie, non meno "doloroso" per i consumatori. Basta chiedere al Comitato pendolari siciliani, costituitosi proprio per i disastri dei servizi delle ferrovie, che lancia il suo grido d'allarme. "La situazione disastrosa della Sicilia in materia di infrastrutture ferroviarie, il conseguente abbandono da parte delle Ferrovie dello Stato (con i treni a lunga percorrenza Sud/Nord) e questo ulteriore ritardo che si è registrato per gli adempimenti della sottoscrizione del Contratto di Servizio - si legge in una nota del Comitato - stanno pregiudicando il buon funzionamento di quel servizio di trasporto ferroviario che ogni giorno 50 mila siciliani adoperano per raggiungere i luoghi di lavoro, studio o altro, mettendo in discussione gli spostamenti di migliaia di utenti in special modo sulla Messina-Palermo con l'attuazione del nuovo orario ferroviario in vigore dal 13 dicembre 2009. Una cosa è certa: i siciliani e la Sicilia si sono visti dimezzare l'offerta di trasporto ferroviario di Trenitalia, la quale oramai assicura solo dei servizi ferroviari ridotti al minimo in tutta la Regione".
Articolo pubblicato il 07 agosto 2010 su Quotidiano di Sicilia