La Sicilia - Martedì 27 Novembre 2012 Prima Catania Pagina 25
Mattinata da dimenticare, quella di ieri, per i viaggiatori e, più nel dettaglio, per i pendolari che dovevano spostarsi in treno da e verso Catania in direzione o provenienti da altre località della Sicilia.
Durante la notte precedente, infatti, una banda di ladri ha preso di mira il tratto ferroviario fra Ognina e Cannizzaro! , appropriandosi di un ingente quantitativo di cavi di rame, destinati ad essere «spellati» della guaina e rivenduti in quel mercato clandestino che, purtroppo, non conosce crisi e continua ad «incoraggiare», di conseguenza, questo genere di illegalità.
E' ovvio che anche questa volta non sono mancati i disagi, anche se, rispetto ad altre occasioni (strade al buio, telefoni muti, ascensori bloccati), stavolta i problemi sono stati di altro tenore. In pratica, come detto prima, è stata paralizzata l'attività ferroviaria, visto che i cavi sottratti sono necessari al funzionamento dei sistemi tecnologici per il controllo della circolazione.
Non a caso il furto è stato scoperto dalle squadre tecniche di Rete Ferroviarie Italiana, intervenuti in seguito alle anomalie registrate in sala operativa.
I tecnici hanno lavorato lungamente per ripristinare le condizioni di normalità anche per quel che riguarda la circolazione dei treni, ma in questi casi l'effetto domino è i! nevitabile e chi doveva spostarsi con il treno ha dovuto front! eggiare non poche difficoltà. Al punto tale che alle 12,30 il coordinatore del comitato pendolari, Giosué Malaponti, ha inviato una dettagliata nota in cui erano annotati i ritardi - lievi e consistenti (fino a ottanta minuti) - dei treni, tre dei quali sono stati soppressi: il Taormina-Catania delle 8,32, il Catania-Messina delle 6,45 e il Siracusa-Taormina delle 6,05, soppresso a Catania.
«Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia - si legge in una nota dello stesso comitato - e nella stazione centrale di Catania i ritardi non si contano più: interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione e ora anche il furto di rame. Non ci stancheremo mai di dire che Ferrovie in Sicilia è uguale a disservizi. E ciò nonostante le lamentele, i disagi e i disservizi che noi pendolari dobbiamo quotidianamente sopportare e sui quali non interviene mai nessuno a difesa dell'utenza. Non bastano i problemi ai locomotori ch! e molte delle volte restano in panne perché ormai vetusti, ci si mette anche il furto di rame a penalizzare ancor di più il trasporto ferroviario regionale. Dopo un'estate calda in tema ferroviario, fatta di ritardi e carenza di comfort, nonché di inefficienza relativa alla mancata tempestiva informazione alla clientela sia a bordo sia nelle varie stazioni, il trasporto ferroviario siciliano sembra proprio che abbia serie difficoltà a garantire l'efficienza e l'efficacia». c. m.