Da alcuni disservizi avvenuti il nel mese di gennaio ed in modo particolare il 17 gennaio 2013, l’ufficio stampa di Trenitalia sulla nostra denuncia degli enormi disagi all’utenza, ebbe a dichiarare che era un caso sporadico.
Da questa dichiarazione di Trenitalia, ho ritenuto opportuno iniziare il monitoraggio dei treni che giornalmente transitano sulla dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa nel semestre gennaio-giugno.
L’indagine, per il suo scopo dilettantistico e di curiosità, nonché per ovvi motivi di organizzazione e tempo, è stata limitata al monitoraggio dei treni nei soli giorni lavorativi.
La tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 6.538 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 6.538 treni monitorati, il 53,26% dei treni è arrivato in ritardo (3.482 treni),i treni arrivati in anticipo sono 2.200 (33,65%) vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto e l’11,41% (746) di treni in orario.
Il dato riscontrato, apparentemente non
significativo se considerato in maniera assoluta, ci ha consentito di calcolare nel corso del rilevamento, il numero di Km/treno soppressi. Nel semestre esaminato, la tratta ferroviaria oggetto della rilevazione è stata privata di quasi 10 mila Km/treno, forse di più se la nostra indagine fosse stata estesa anche ai treni nelle giornate non lavorative.
Quasi la metà dei treni è sempre in ritardo. Per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come ritardo. 1958 sono i treni in ritardo entro i 5 minuti pari al 56,23%.
In particolare 608 treni, pari al 17,46%, hanno ritardato fino a 10 minuti, 492 treni (il 14,13%) fino a 20 minuti, e ben 424, cioè il 12,18% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Un eventuale dato cumulativo dimostrerebbe che nel primo semestre di questo anno, ben 1.524 treni sono arrivati con un ritardo superiore ai 5 minuti, che sommato ai 110 treni soppressi, porta il totale a 1.634. Questo numero rapportato ai 6.538 treni presi in esame, rappresenta esattamente il 25% del totale: in sostanza ogni giorno un quarto dei treni non rispetta la dovuta puntualità.
Da gennaio a giugno i pendolari della tratta Messina–Catania–Siracusa hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni 32.421 minuti, pari a oltre 540 ore sottratte soprattutto alle proprie attività di lavoro o di studio ed alle proprie famiglie se in fase di rientro dal lavoro.
Parallelamente i minuti di anticipo nello stesso semestre esaminato sono stati 6.649, equivalenti a circa 111 ore.
Chi controlla l’operato di Trenitalia?
I 9112 km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque?
Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi. Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 3/10 minuti di attesa, vedi stazione di Alcantara, Letoianni, S.Teresa Riva; incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato, compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia dalla gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, la politica regionale e nazionale l’ha relegata.
Giosue Malaponti - Presidente del Comitato Pendolari Siciliani