skip to content

#anas

Alì Terme e Scaletta Zanclea dal 06 al 25/02/2023 fermeranno tutti i treni del trasporto ferroviario regionale.


Continuano i disagi sulla Statale 114 tra gli abitati di Alì Terme e Scaletta Zanclea, per i continui smottamenti del costone di Capo Alì.
Vista l’ordinanza n. 9/23 dell’Anas che sancisce la necessità di intervenire alla messa in sicurezza della parete rocciosa e che è opportuno la chiusura della Statale 114 per consentire di realizzare i lavori di ripristino.
Restano incerti i tempi, circa una ventina di giorni, per la riapertura della statale che porteranno ancora una volta gravi ripercussioni sui due centri abitati, non avendo strade alternative per raggiungere Messina o le città del litorale messinese, con tutti i disagi che ne conseguono.

La regione Siciliana oltre ad ANAS dovrebbe chiedere i danni a RFI Spa

Premesso che in Sicilia non sono crollati solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono stati da meno. L’otto maggio 2011 crollavano due arcate del viadotto ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Il 23 febbraio 2013 veniva chiusa l’Alcamo-Trapani Via Milo per smottamenti lungo tutto il sedime ferroviario e a distanza di 10 anni circa sono stati abbandonati al loro destino.
Prendiamo atto del buon lavoro che sta facendo il governo regionale in materia di infrastrutture viarie e ferroviarie ma non condividiamo la presa di posizione del governo regionale sul fare causa per danni solamente all’ANAS Spa, riteniamo che il governo regionale dovrebbe valutare se fare causa anche a RETE FERROVIARIA ITALIANA Spa per tutte quelle opere previste nei vari CdP dal 1997 ad oggi.

Salerno-Reggio Calabria, l'ultimo atto


Salerno-Reggio Calabria ultimo atto. L'Anas annuncia il completamento dell'opera entro dicembre, ma all'appello mancano circa 60 km, per i quali si farà solo manutenzione. Ha ricordato il premier - confermiamo che i lavori termineranno il 22 dicembre e così tutti devono smettere di ridere dell'Italia: il 22 dicembre vogliamo ridere noi.


Condividi contenuti