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Notizie

Cancellazione corse notturne PA601 e PA602 sulla Messina-Catania A/R dal 14 giugno 2015

Messina. In merito alla cancellazione, a partire dal cambio orario del 14 giugno 2015, delle due corse notturne (servizio ferroviario) dei Bus PA601 con partenza da Messina alle ore 00.30 (effettua 8 fermate sino a Catania) e PA 602 con partenza da Catania alle 02.40 (effettua 8 fermate sino a Messina), lo scrivente Comitato fa presente che questa cancellazione è stata motivata da parte del gestore del servizio “ Dtr Trenitalia Sicilia” al gabinetto dell’assessore regionale ai trasporti Pizzo, per la scarsa frequentazione e per la sola presenza di alcune donne che fanno il più antico mestiere del mondo. Cancellazione ingiusta e senza alcun senso perché, tra l’altro, si toglie un servizio di trasporto utile ai lavoratori della fascia ionica che smontano nella tarda serata o che devono prendere servizio nella primissima mattinata, tra l’altro ad inizio mese di giugno avevano acquistato un abbonamento mensile che non potranno più utilizzare perche se avranno il treno per andare a Messina o Catania, durante l’arco del giorno, non avranno più il bus di ritorno per fare rientro a Catania o Messina. Si fa presente che se non verrà ripristinato il servizio si chiederà l’eventuale rimborso dei rimanenti giorni di giugno non utilizzati.

Sicilia. Bus o treno questo il dilemma del trasporto pubblico

Dagli ultimi interventi sui quotidiani, sembra che in Sicilia vengano scoperti definitivamente “bus e treno come mezzi di trasporto”.

Un solo dato per chiarezza di informazione, nel 2012 i km/bus effettuati in Sicilia e pagati dalla Regione sono stati pari a 77.621.511 contro i 10.476.000 km/treno per’altro pagati dal ministero dei trasporti sino a dicembre 2014.

Si accenna ad una sorta di gara tra treno e bus. E’ più veloce il bus o il treno? E’ più costoso il treno o il bus? E’ più inquinante il bus o il treno? La necessità per i siciliani non sta in questa sorta di gara tra treno e bus ma nell’avere un efficientamento dei servizi di trasporto e quindi una intermodalità che coniughi due o più mezzi di trasporto cercando di creare un servizio efficiente ed efficace.

Blocco stazione Giarre-Riposto. Disservizi e disagi all’utenza sulla Me-Ct-Sr

Catania. Condividiamo la protesta per la chiusura di tutti i reparti e per ultimo la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giarre, quello che non condividiamo affatto è la scarsa attenzione dimostrata da Trenitalia nell’assicurare i servizi sostitutivi a tutta l’utenza che si muove da Messina a Catania per il blocco dei binari alla stazione di Giarre-Riposto. Se il blocco è avvenuto tra le 11 e le 11.30 perchè non attivare da subito i bus sostitutivi per alleviare ritardi e disagi all’utenza viste tutte le soppressioni? A Catania è successo di tutto!!! Un locomotore Aln668 che viene fatto partire alle 14 circa da Catania per arrivare ad Acireale dove ci sarà, così dicono un bus sostitutivo per far proseguire il viaggio in direzione Messina. Ma nulla di tutto questo, arrivati ad Acireale non vi era alcun bus ad aspettare i viaggiatori che vengono rifatti salire sul trenino diesel per fare ritorno a Catania.

Ferrovia per Gela, sit-in per mantenere alta l'attenzione sulla ricostruzione del ponte ferroviario crollato

Caltagirone. Un sit-in... per non dimenticare, a distanza di ormai quattro anni, trascorsi dall'avvenuto crollo del ponte ferroviariodella linea ferrata Caltagirone-Gela e, di altri otto mesi passati dagli interventi di demolizione delle nove campate del viadotto ferroviario. 

Vagoni abbandonati da un anno su un binario della stazione

Sant'Agata Militello (Me). I convogli sono parcheggiati in attesa di essere smantellati. Da più di un anno numerosi vagoni sono parcheggiati al binario cinque della stazione di Sant'Agata Militell, in attesa di essere smantellati, materiale non più utilizzabile per il servizio viaggiatori. 

Una interrogazione al ministro delle infrastrutture sui numerosi incarichi del presidente di Rete Ferroviaria Italiana

Roma. Non sono fin troppi e in potenziale conflitto fra loro gli impegnativi incarichi ricoperti dal professore Dario Lo Bosco? Lo Bosco, che in passato è stato pure presidente dell'autorità portuale di Messina, infatti, oggi è, contemporaneamente...

In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno

Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anchei ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.

Trasporti siciliani nel baratro. Palermo e Catania non sono state mai così lontane…a rischio i treni per il Nord


Trasporti siciliani. Palermo e Catania non sono state mai così lontane dopo il cedimento del viadotto Himera sulla A19, i 200 km circa raggiungibili in soli due ore in macchina sono solo un lontano ricordo, resta una Sicilia spezzata in due e tempi di percorrenza infiniti. Il Treno Minuetto che collega le due città ha avuto la meglio per i  tempi di percorrenza inferiori rispetto agli autobus  che per adeguarsi hanno dovuto abbassare il costo del biglietto del 30% e non c’è traccia dei collegamenti aerei menzionati all’inizio dal sindaco Bianco e dal presidente Crocetta,  il trasporto ferroviario però rischia di subire l’ennesimo smacco.
La realtà è che se il ministro Delrio non bandisce la gara per la lunga percorrenza, la Sicilia dal primo gennaio 2016 sarà senza alcun treno che va a Roma o a Milano. A dichiararlo Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliano.

Trasporti Sicilia. A rischio i treni per il Nord, e totale silenzio sul Contratto di Servizio.


A rischio i treni per il Nord..Questo però al sindaco Bianco, al sindaco Orlando e forse meno ad Accorinti, che è l’unico che ha mostrato attenzione per il marasma che abbiamo creato a febbraio per il paventato taglio dei treni diurni, non sembra interessare.
Nessuno ha preso carta e penna. La causa scatenante: aver saputo che da giugno (mese del cambio orari di Trenitalia) in Sicilia facevano scendere le persone a piedi con i bagagli, salire sul traghetto, riscendere a Villa, fare un bel tratto a piedi per poi risalire finalmente sul treno che li avrebbe portati a destinazione. Gli unici treni in cui questo non accadeva erano i due notturni.

La Sicilia è ancora l'isola dello sviluppo negato


Ferrovie ferme alla monorotaia, crolli stradali, malversazione pubblica.
Per spiegare meglio lo squilibrio con cui la Sicilia organizza i trasporti e pianifica la mobilità, basti ricordare che in dieci anni la Regione ha speso in infrastrutture ferroviarie solo 1 euro e 50 centesimi per ciascun abitante, 100 milioni in sei anni per le strade provinciali, ma ha devoluto 150 milioni di euro, solo nel 2014, per foraggiare il trasporto su gomma. Due soltanto sono i treni diretti…continua a leggere