Catania. La paura e la disillusione non sono primizie d'estate. Più volte gli imprenditori edili hanno lanciato l'allarme sulle opere pubbliche nel "freezer Sicilia", denunciando gli intoppi burocratici e le responsabilità istituzionali di un tesoretto (di fondi assegnati e non spesi) che l'Isola rischia di perdere. Ma stavolta Ance Sicilia, l'associazione dei costruttori edili di Confindustria, ha fatto diligentemente i compiti a casa. Spulciando bandi, plafond comunitari e delibere di finanziamento. E mettendo una "X" su ogni opera che in Sicilia risulta con copertura finanziaria ma resta ferma al palo.