I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio per sapere, premesso che (vedi nostra lettera: Il territorio e lo sviluppo penalizzato dalle mancate infrastrutture del 15 marzo 2011):
· L’entrata in esercizio dell’Alta Velocità, ha alterato la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano che comprende anche realtà più critiche come quella della mobilità in Sicilia;
· Allo stato attuale, infatti, la rete ferroviaria siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate;
(AGENPARL) - Roma, 30 mar - Assicurare servizi di mobilità uniformi su tutto il territorio nazionale, compreso quello siciliano.
E’ quanto chiede un’interpellanza urgente del Movimento per le Autonomie, a prima firma di Roberto Commercio, presentata ieri e rivolta al premier Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Economia e dei Trasporti.
La rete ferroviaria siciliana, scrivono i deputati del Mpa, costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate.
Che i tempi di percorrenza siano da sempre tendenzialmente ritoccati a rialzo, è cosa ormai nota, ma che si esageri nella stesura dell'orario denota poca attenzione al pendolare e palesemente una forma di presa in giro.
Tante situazioni sono frutto sicuramente dell'inesistenza o inefficienza presso la Direzione di Trenitalia di appositi programmi/software di gestione delle percorrenze, degli incroci e degli orari.
Ogni giorno il comportamento del treno 12880 è snervante. Si arriva a Letojanni e si rimane fermi mediamente 14 minuti, quando la percorrenza "Letojanni-S.Alessio-S.Teresa" è 11 minuti (tempo medio partenza Letojanni - arrivo S.Teresa di Riva con fermata S.Alessio Siculo).
In Sicilia si fa un gran parlare di ponte sullo Stretto e d’investimenti nel settore dei trasporti. Quante parole al vento! Intanto la realtà dei trasporti siciliani langue, emarginata e abbandonata, come se nulla fosse cambiato in tutti questi anni.
Perciò, una volta tanto, è meglio far parlare la realtà che non mente, anzi smentisce clamorosamente, i vari proclami, le varie svolte epocali e i fiumi di inchiostro e di parole della nostra classe politica regionale e nazionale. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto, o quasi, arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.
Quale coordinatore dei pendolari siciliani ho il dovere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Il viaggio della speranza del ministro Tremonti, non ha certamente messo a nudo la realtà delle infrastrutture e del trasporto ferroviario da Roma sino a Reggio Calabria. E la Sicilia?
Due anni fa, e precisamente il 19/01/2009, veniva realizzata l’operazione “Freccia Rotta” organizzata dal Presidente della provincia regionale di Catania Giuseppe Castiglione, un’iniziativa provocatoria nei confronti della stessa politica.
All’operazione presero parte consiglieri comunali, provinciali, deputati regionali e nazionali, tutti armati di buone speranze per cercare di capire l’annoso problema delle infrastrutture in Sicilia e per rendersi conto di persona, cosa significasse viaggiare in treno.
In questi giorni, abbiamo visto quanto è successo in Toscana, per la straordinaria ondata di maltempo, e le prese di posizione di tutte le forze politiche nei confronti di Trenitalia e del Ministero dei trasporti a difesa dei propri corregionali.